L’assegno di mantenimento
Articolo tratto da “Casalenews” del 3 maggio 2016
Il mancato rispetto del diritto di visita al figlio e della corresponsione dell’assegno di mantenimento
Il 3 maggio, l’avvocato Chiara Reposo è intervenuta, in qualità di relatrice all’Università della Terza Età di Casale Monferrato, a parlare di “Mancato rispetto del diritto di visita al figlio e della corresponsione dell’assegno di mantenimento: profili penali”. Spesso, purtroppo, il coniuge obbligato si sottrae al pagamento dell´assegno mensile per il mantenimento dei figli per una molteplicità di ragioni che vanno dalla perdita del lavoro ai mutamenti della situazione patrimoniale o, molto più frequentemente, la motivazione è rinvenibile nella semplice “ripicca” nei confronti della controparte, le cui conseguenze, però, si riverberano, con tutto ciò che ne deriva, sui figli. Tale contegno, assai più grave perchè perpetrato nei confronti dei figli minori o maggiori che siano, peraltro, oltre ad essere perseguibile in sede civile, può comportare seri risvolti penali. Al riguardo, si ricorda che la violazione degli obblighi di assistenza familiare originariamente prevista e punita dall’art. 570 cp, all’esito dell successive riforme del diritto di famiglia, trova oggi una disciplina molto articolata. In particolare una normativa non del tutto armonica regola gli effetti penali della mancata corresponsione dell’assegno divorzile e dell’assegno di mantenimento stabilito in sede di separazione. Preme evidenziare che lo scopo principale dei rimedi approntati oltre che in sede penale anche in sede civile è quello di garantire agli aventi diritto la disponibilità tempestiva delle somme necessarie al loro mantenimento evitando così che l’inadempimento costituisca grave pregiudizio alle esigenze di vita del coniuge e soprattutto della prole.
